Negli ultimi tempi, la crisi economica causata dall’emergenza COVID-19 e i mutamenti sociodemografici hanno messo alla prova la tenuta del sistema di welfare del nostro territorio e oggi occorre puntare a un approccio partecipato e intergrato tra governo locale e terzo settore.
Serve adeguarsi alle trasformazioni sociali in atto per garantire un welfare inclusivo, abilitante, integrato e accessibile, che mette al centro le persone, riaffermando i principi fondamentali di universalismo ed equità per contrastare le ricadute sociali della crisi economica.
Nel modello integrato proposto le persone con disabilità e i loro familiari ricoprono un ruolo centrale di scelta e condivisione dei percorsi da attivare: intercettare i bisogni grazie all’ascolto in luoghi inediti, non istituzionalizzati, ma in costante collegamento con l’ente locale e creare spazi dove le persone con disabilità possano trovarsi a casa, sapendo di poter contare oltre che su una rete di servizi, anche su una rete di relazioni nel quartiere di riferimento agevolate dall’intervento di educatori esperti.
Questi sono i presupposti che hanno formato la rete del progetto “A casa... con gli amici - Garantire l’autonomia dei ragazzi con disabilità” (Fondazione Vita Indipendente, Comune di Modena, UNICAPI, ANFFAS, ASHAM, Insieme a noi, Montaditos, Coop. Giovanni XXIII) presentato al bando Personae 2020 della Fondazione di Modena.
Le azioni in sintesi:
- Palestra di autonomia: fine settimana in appartamento per giovani adulti con disabilità volti allo sviluppo di abilità sociali e di comunità.
- Mobilità in autonomia: orienteering per favorire l’utilizzo di mezzi pubblici in autonomia
- Percorsi mirati di autonomie manuali, comportamentali e relazionali rivolti a ragazzi (fascia 20-35 anni) con disabilità grave
- Cohousing per giovani adulti con disabilità pronti ad affrontare l’esperienza
- Studenti universitari con disabilità: collaborazione con UNIMORE- servizio accoglienza studenti disabili e con DSA sul tema dell’integrazione e delle barriere architettoniche per offrire uno spazio abitativo a persone con disabilità provenienti da fuori città che intendono frequentare l’università e vivere a Modena.
Il progetto, seppur con le dovute precauzioni dovute all’emergenza sanitaria in corso, sta consentendo ai ragazzi e alle ragazze che partecipano di mantenere allenate le competenze acquisite, di acquisirne di nuove e di avere momenti di socialità.